Don Attilio GIOVANNINI SDB"Le tenebre non vincono la luce."
6 gennaio 2018 - Epifania di Gesù | Letture - Omelie
Le tenebre non vincono la luce.
*Ecco dei magi giungere da Oriente.
L'oriente = il sorgente. Da dove sorge il sole, da lì è spuntato un astro che illumina tutte le genti.
Un astro che risponde alle aspettative a lungo coltivate. Per esempio l'arrivo di un re glorioso, prefigurato già dall'oracolo di Balaam (Nu 24)
*Un astro sorge da Giacobbe
Uno scettro si leva da Israele
Ma... sorpresa!, questo astro è avvistato prima dagli stranieri pagani, poi dagli israeliti. Anzi, Israele neanche lo vede. Che mistero!
A decifrare questo mistero, ci dice velatamente il Vangelo, può servire la storia dei personaggi del passato, in particolare quello di Mosè. Alla sua nascita, annunciata da un oracolo, il sovrano (cioè il faraone) con tutto il popolo è preso da spavento. Il faraone convoca i suoi astrologi, si consulta e poi decide di far annegare tutti i neonati ebrei. Ma non ci riuscirà.
Alla nascita di Gesù, annunciata dai magi, il re Erode con tutta Gerusalemme è preso da spavento, si consulta coi capi del popolo e poi decide di uccidere tutti i neonati. Ma come il faraone, anche lui rimane sconfitto.
L'evangelista però non pensa soltanto all'inizio della vita di Gesù. Sta pensando anche, anzi soprattutto, alla fine, al complotto tra Pilato e i sommi sacerdoti e gli scribi, nonché tra essi e l'altro Erode, Antipa, il nipote del terribile tiranno.
E sta pensando ancor più a tutti quei governatori e re che continuano a perseguitare i cristiani, spinti dalla paura per il loro potere. La storia è sempre quella: essi sono potenti, ma non vinceranno. Questo va detto ai cristiani.
E al popolo d'Israele, che ha misconosciuto e rinnegato Gesù in nome delle Scritture, va detto che in realtà non ha capito niente delle Scritture. Esse infatti diventano chiare solo in rapporto a Gesù. Chi non accetta Gesù, saprà magari tutto sulle Scritture, ma non arriverà alla comprensione piena del disegno di Dio. Chi invece si lascia illuminare dalla Parola di Dio senza preclusioni come i magi, trova la stella e viene
*riempito di gioia immensa.
La gioia e la pace sono il distintivo del credente. La grande allegrezza dei magi quando vedono la stella e giungono sul luogo dov'è il bambino, è la gioia di chi ha incontrato Cristo. Trovare Cristo è sentire l'animo libero da preoccupazioni ansie e turbamenti, e pieno di propositi di bene, di serenità e di amore.
Giunti poi a Gesù, accanto a lui i magi trovano la comunità dei credenti, costituita in primo luogo da Maria, regina seduta a fianco del suo re. Ed ecco essi, di fronte al loro re e loro regina, piegano il ginocchio e gettano la faccia a terra. Perché è lui il Signore.
Ma non basta. Al gesto di riconoscimento occorre far seguire atti concreti di sudditanza. I magi offrono tutti i loro doni. Così la povera casa del Signore si fa ricca dei beni e carismi di tutti.
Infine quelli che hanno trovato il re dei giudei se ne vanno
*per un'altra via
La loro vita è cambiata, ed ora essi vanno ad annunciare ciò che hanno trovato. La luce si propaga come un incendio, per contatto, e arriva al di là di ogni confine.
Così la storia dei magi traduce ciò che un giorno dirà Gesù:
*Verranno dall'oriente e dall'occidente e prenderanno posto nel Regno di Dio
mentre i figli del Regno saranno cacciati fuori. (Mt 811)
La storia è sempre quella.
Facciamo in modo che non si ripeta anche per noi.
Cristiani... che non hanno mai cercato Gesù, sono tanto rari?
Don Attilio GIOVANNINI SDB
Le tenebre non vincono la luce.
*Ecco dei magi giungere da Oriente.
L'oriente = il sorgente. Da dove sorge il sole, da lì è spuntato un astro che illumina tutte le genti.
Un astro che risponde alle aspettative a lungo coltivate. Per esempio l'arrivo di un re glorioso, prefigurato già dall'oracolo di Balaam (Nu 24)
*Un astro sorge da Giacobbe
Uno scettro si leva da Israele
Ma... sorpresa!, questo astro è avvistato prima dagli stranieri pagani, poi dagli israeliti. Anzi, Israele neanche lo vede. Che mistero!
A decifrare questo mistero, ci dice velatamente il Vangelo, può servire la storia dei personaggi del passato, in particolare quello di Mosè. Alla sua nascita, annunciata da un oracolo, il sovrano (cioè il faraone) con tutto il popolo è preso da spavento. Il faraone convoca i suoi astrologi, si consulta e poi decide di far annegare tutti i neonati ebrei. Ma non ci riuscirà.
Alla nascita di Gesù, annunciata dai magi, il re Erode con tutta Gerusalemme è preso da spavento, si consulta coi capi del popolo e poi decide di uccidere tutti i neonati. Ma come il faraone, anche lui rimane sconfitto.
L'evangelista però non pensa soltanto all'inizio della vita di Gesù. Sta pensando anche, anzi soprattutto, alla fine, al complotto tra Pilato e i sommi sacerdoti e gli scribi, nonché tra essi e l'altro Erode, Antipa, il nipote del terribile tiranno.
E sta pensando ancor più a tutti quei governatori e re che continuano a perseguitare i cristiani, spinti dalla paura per il loro potere. La storia è sempre quella: essi sono potenti, ma non vinceranno. Questo va detto ai cristiani.
E al popolo d'Israele, che ha misconosciuto e rinnegato Gesù in nome delle Scritture, va detto che in realtà non ha capito niente delle Scritture. Esse infatti diventano chiare solo in rapporto a Gesù. Chi non accetta Gesù, saprà magari tutto sulle Scritture, ma non arriverà alla comprensione piena del disegno di Dio. Chi invece si lascia illuminare dalla Parola di Dio senza preclusioni come i magi, trova la stella e viene
*riempito di gioia immensa.
La gioia e la pace sono il distintivo del credente. La grande allegrezza dei magi quando vedono la stella e giungono sul luogo dov'è il bambino, è la gioia di chi ha incontrato Cristo. Trovare Cristo è sentire l'animo libero da preoccupazioni ansie e turbamenti, e pieno di propositi di bene, di serenità e di amore.
Giunti poi a Gesù, accanto a lui i magi trovano la comunità dei credenti, costituita in primo luogo da Maria, regina seduta a fianco del suo re. Ed ecco essi, di fronte al loro re e loro regina, piegano il ginocchio e gettano la faccia a terra. Perché è lui il Signore.
Ma non basta. Al gesto di riconoscimento occorre far seguire atti concreti di sudditanza. I magi offrono tutti i loro doni. Così la povera casa del Signore si fa ricca dei beni e carismi di tutti.
Infine quelli che hanno trovato il re dei giudei se ne vanno
*per un'altra via
La loro vita è cambiata, ed ora essi vanno ad annunciare ciò che hanno trovato. La luce si propaga come un incendio, per contatto, e arriva al di là di ogni confine.
Così la storia dei magi traduce ciò che un giorno dirà Gesù:
*Verranno dall'oriente e dall'occidente e prenderanno posto nel Regno di Dio
mentre i figli del Regno saranno cacciati fuori. (Mt 811)
La storia è sempre quella.
Facciamo in modo che non si ripeta anche per noi.
Cristiani... che non hanno mai cercato Gesù, sono tanto rari?
Don Attilio GIOVANNINI SDB
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