p. José María CASTILLO, "CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO"

III TEMPO ORDINARIO – 21 gennaio 2018 - Commento al Vangelo
CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO
di p. José María CASTILLO
Mc 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Questo vangelo parla dei primi discepoli che “seguirono” Gesù. Questo racconto ha fatto pensare che sequela e discepolato sono uniti al punto che la “sequela” sia la caratteristica specifica del “discepolato” (M. Hengel), in maniera tale che il “discepolato” si deve intendere a partire dalla “sequela”. Questa idea ha causato il fatto che si identifichi “sequela di Gesù” con “vocazione presbiterale o religiosa”. Per questo per molti cristiani, seguaci di Gesù sono quelli che entrano in un seminario o vanno in un noviziato.
Tuttavia bisogna stare attenti quando si presenta la sequela di Gesù come privilegio distintivo degli “eletti”, come se nella Chiesa ci fosse una categoria speciale di “scelti”, gli “eletti”, chiamati alla “vita perfetta”. Tale linguaggio è prodotto di un mal dissimulato orgoglio o di un’ingenua vanità. Nei vangeli il verbo “seguire” si riferisce 17 volte ai “discepoli” e 25 volte alla “gente” o popolo semplice. È stupefacente, per esempio, che il Sermone della Montagna (nella redazione di Matteo) inizi e termini dicendo che Gesù parlò a quelli che “lo seguivano” (Mt 4,25 e 8,1).
Seguire Gesù è prima di tutto “lasciare tutto”: famiglia, casa, proprietà, abitudini, sicurezza…per assumere come progetto di vita quello che Gesù diceva per tutta la Galilea: è giunta l’ora di prendere sul serio il progetto del Regno di Dio e quindi l’aspetto decisivo è credere che il Vangelo è la Buona Notizia che deve orientare le nostre vite. È stata una disgrazia per la Chiesa che questo progetto universale di Gesù sia stato monopolizzato come privilegio di chierici e persone che vivono della Chiesa e per un servizio delle istituzioni e delle opere della Chiesa. Tali persone hanno un valore ed un merito incalcolabili. Ma non sono “gli unici” che seguono Gesù. La “sequela di Cristo” è dovere di tutti i veri credenti. Ognuno al suo posto, nel suo lavoro, nella sua professione e nelle sue situazioni. Ma è cosa di tutti e per tutti.
Ma l’aspetto più importante della “sequela” nei vangeli è che il fatto di seguire Gesù è costitutivo della Cristologia (J. B. Metz). La Cristologia, il sapere su Gesù, non si apprende sui libri o ascoltando conferenze di teologi esperti. Gesù si conosce vivendo come lui è vissuto.

Fonte:http://www.ildialogo.org

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