GIOVANNINI Attilio sdb, "La croce è gloria."

25 marzo 2018 - 6a Dom. di Quaresima: Le Palme - B  |  Appunti per la Lectio
La croce è gloria.
Gesù aveva aveva insegnato: 
*Se uno vuole salvare la propria vita la perderà.

Ma lui Gesù per primo deve pregare intensamente per accettare di perdere la vita. La sua ripugnanza estrema alla morte dice il sacrificio di un uomo che nel fiore della maturità vede stroncato ogni progetto, ogni reale risposta alla sua chiamata, per affrontare una fine innaturale, ingiusta e barbara. A cominciare dall'essere condannato per bestemmia, lui il portavoce del Padre. Chi ha provato, sa quanto è atroce subire un giudizio iniquo, che nega la tua identità per attribuirtene una infame. Peggio se nessuno viene a difenderti, nemmeno quelli che dovrebbero garantire il diritto e la giustizia.
Avere tutto il mondo addosso: i giudici perfidi, le guardie aguzzine, le folle sobillate, i passanti disgustati, gli avversari sarcastici, perfino i criminali bestemmiatori.
Le tenebre calano su tutta la terra. Il mondo si spegne attorno a te.
E infine pesa su di te il silenzio di Dio stesso. Dio, che non ha allontanato da te il calice amaro, e che non manda Elia a salvarti, Dio non ti risponde.
Eppure Dio non ti ha abbandonato. Appena hai dato l'ultimo grido, Dio pronuncia il suo giudizio sui tuoi oppositori: il velo del tempio è squarciato da cima a fondo.
Al tuo processo ti avevano condannato come falso profeta per aver detto:

*Distruggerò questo tempio fatto da mano d'uomo e ne alzerò uno non fatto da mano d'uomo.

Ecco, Dio dimostra che le tue parole sono vere. Il tempio degli uomini è distrutto, e nel nuovo tempio già entra il primo degli esclusi: il centurione romano. Questo soldato attesta pubblicamente, da ufficiale dell'impero:

*Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!.

Il sommo sacerdote si era stracciato le vesti quando lo avevi affermato tu. Ma Dio ti rende pronta giustizia.
Abbandonato dai discepoli, tradito da Giuda, rinnegato da Pietro, condannato dai sommi sacerdoti, rigettato dalla folla a favore di un assassino, schernito dalla soldataglia, commiserato dai passanti, sovrastato dalle tenebre, e apparentemente abbandonato perfino da Dio, tu sei in realtà pienamente giustificato e rivendicato come Figlio da Dio, come nuovo tempio fatto da Dio per essere casa di preghiera di tutte le genti: sia giudei che pagani. Accanto al centurione romano infatti scorgiamo sotto la croce anche discepole e discepoli, della tua gente. C'è perfino un membro autorevole di quel sinedrio che ti ha condannato: Giuseppe di Arimatea, il quale ora con grande coraggio si fa carico del tuo corpo e lo onora come si conviene.
La tua croce, già segno di maledizione che sconfessava il tuo essere messia, si rivela al fine segno di redenzione e speranza per tutti i crocifissi del mondo. Tutti quelli che non hanno più risorse umane e sono totalmente dipendenti da Dio come il crocifisso, possono d'ora in poi vedere salva la loro vita.

Don Attilio GIOVANNINI SDB
Fonte:http://www.donbosco-torino.it/

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