#PANEQUOTIDIANO, «È il Padre mio che vi dà il pane dal cielo»

La Liturgia di Martedi 17 Aprile 2018 VANGELO (Gv 6,30-35) Commento:Rev. D. Joaquim MESEGUER García (Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spagna)

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore

«È il Padre mio che vi dà il pane dal cielo»
Rev. D. Joaquim MESEGUER García
(Sant Quirze del Vallès, Barcelona, Spagna)

Oggi, nelle parole di Gesù possiamo constatare la contrapposizione e la complementarietà tra il Nuovo e il Vecchio Testamento: l’Antico è il simbolo del Nuovo e nel Nuovo le promesse fatte da Dio ai padri nell’Antico, arrivano alla sua pienezza. Così la manna che mangiarono gli israeliti nel deserto non era l’autentico pane del cielo, bensì il simbolo del vero pane che Dio, nostro Padre, ci ha dato nella persona di Gesù, che è stato inviato come Salvatore del mondo. Mosè sollecitò a Dio, in favore degli israeliti, un alimento materiale; Cristo, invece, dona se stesso come alimento divino che concede la vita.

«Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi ?» (Gv 6,30), esigono increduli e impertinenti i giudei. Gli è sembrato poco il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci fatta da Gesù il giorno prima? Perché ieri volevano proclamare re Gesù e oggi non gli credono? Che incostante, , è il cuore umano a volte! Dice San Bernardo di Chiaravalle: «Gli impuri si aggirano, perché naturalmente, vogliono dar soddisfazione all’appetito, e stupidamente disprezzano il modo di ottenere il fine». Così succedeva con i giudei: sommersi in una visione materialista, pretendevano che qualcuno li alimentasse e soluzionasse i loro problemi, però non volevano credere; questo era tutto quello che a loro interessava di Gesù. Non è questa la prospettiva di chi desidera una religione comoda, fatta su misura, senza impegno?

«Signore, dacci sempre questo pane» (Gv 6,34): che queste parole pronunciate dai giudei nel loro modo materialista di vedere la realtà, siano dette da me con la sincerità che mi può dare la fede; che siano la vera espressione del desiderio di alimentarmi con Cristo e di vivere unito a Lui per sempre.

La Voce di un grande Patriarca di Oriente

Risultati immagini per Atenagora, Patriarca di CostantinopoliL'Eucaristia è anzitutto l'unione al Risorto che ci risuscita interiormente; è il pane celeste che, fin da questa vita ci comunica la vita eterna.

Atenagora, Patriarca di Costantinopoli.

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