p. José María CASTILLO, "COME IL PADRE HA MANDATO ME, ANCH’IO MANDO VOI"
PENTECOSTE – 20 maggio 2018 - Commento al Vangelo
COME IL PADRE HA MANDATO ME, ANCH’IO MANDO VOI
di p. José María CASTILLO
Gv 20, 19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Il vangelo della domenica di Pentecoste mette in relazione questa festa con tre fatti fondamentali: 1) Il Risorto diventa presente alla sua comunità mostrando le mani ed il costato, cioè i segni dell’identità della resurrezione sono le piaghe di chi è morto come vittima. 2) Gesù invia i discepoli a continuare la stessa missione che ha compiuto e che lasciato le sua tracce nelle piaghe. 3) Come Gesù, quando morì, “consegnò lo Spirito” (parédoken tò pnéuma, Gv 19,30), adesso dice loro: “Ricevete lo Spirito Santo” (lábete pnéuma hághion, Gv 20,22). Quando Gesù se ne va, al suo posto lascia lo Spirito.
A partire da Pentecoste inizia il suo cammino la comunità di credenti in Gesù, che con il passare degli anni si è auto-denominata Chiesa. Questa Comunità-Chiesa vive sulla base di tre principi costitutivi: 1) La memoria di Gesù, “memoria sovversiva” del Crocifisso e del Risorto. 2) La presenza dello Spirito, che la guida e le insegna progressivamente la verità piena. 3) Il ministero apostolico, testimone del ricordo, della vita e degli insegnamenti di Gesù.
Nella Chiesa di tutti i tempi si è verificata la tentazione costante nel ministero di centrarlo tutto come testimone di Gesù e del suo Vangelo. Quando si fa questo, si incorre in quello che è stato bene definito come il “cristomonismo” = Cristo – Apostoli (Y. Congar), cioè nella pratica si prescinde dallo Spirito o – ed è la stessa cosa – si “suppone” che in ogni comportamento ministeriale o gerarchico sia presente ed operante lo Spirito, cosa che de facto equivale ad annullare la sua presenza.
Fonte:http://www.ildialogo.org
COME IL PADRE HA MANDATO ME, ANCH’IO MANDO VOI
di p. José María CASTILLO
Gv 20, 19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Il vangelo della domenica di Pentecoste mette in relazione questa festa con tre fatti fondamentali: 1) Il Risorto diventa presente alla sua comunità mostrando le mani ed il costato, cioè i segni dell’identità della resurrezione sono le piaghe di chi è morto come vittima. 2) Gesù invia i discepoli a continuare la stessa missione che ha compiuto e che lasciato le sua tracce nelle piaghe. 3) Come Gesù, quando morì, “consegnò lo Spirito” (parédoken tò pnéuma, Gv 19,30), adesso dice loro: “Ricevete lo Spirito Santo” (lábete pnéuma hághion, Gv 20,22). Quando Gesù se ne va, al suo posto lascia lo Spirito.
A partire da Pentecoste inizia il suo cammino la comunità di credenti in Gesù, che con il passare degli anni si è auto-denominata Chiesa. Questa Comunità-Chiesa vive sulla base di tre principi costitutivi: 1) La memoria di Gesù, “memoria sovversiva” del Crocifisso e del Risorto. 2) La presenza dello Spirito, che la guida e le insegna progressivamente la verità piena. 3) Il ministero apostolico, testimone del ricordo, della vita e degli insegnamenti di Gesù.
Nella Chiesa di tutti i tempi si è verificata la tentazione costante nel ministero di centrarlo tutto come testimone di Gesù e del suo Vangelo. Quando si fa questo, si incorre in quello che è stato bene definito come il “cristomonismo” = Cristo – Apostoli (Y. Congar), cioè nella pratica si prescinde dallo Spirito o – ed è la stessa cosa – si “suppone” che in ogni comportamento ministeriale o gerarchico sia presente ed operante lo Spirito, cosa che de facto equivale ad annullare la sua presenza.
Fonte:http://www.ildialogo.org
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