#PANEQUOTIDIANO, «Chi non è contro di noi è per noi»

La Liturgia di Mercoledi 23 Maggio 2018 VANGELO (Mc 9,38-40) Commento:Rev. D. David CODINA i Pérez (Puigcerdà, Gerona, Spagna)

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

Parola del Signore

«Chi non è contro di noi è per noi»
Rev. D. David CODINA i Pérez 
(Puigcerdà, Gerona, Spagna)

Oggi sentiamo un rimprovero all'apostolo Giovanni, che vede persone fare del bene nel nome di Cristo, senza far parte del gruppo dei suoi discepoli: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva» (Mc 9,38). Gesù ci dà la corretta visione che dobbiamo avere verso queste persone: accoglierle ed ampliare il nostro punto di vista, con umiltà verso noi stessi, compartendo sempre un comune legame di comunione, una stessa fede, la stessa orientazione, cioè camminare insieme verso la perfezione dell'amore a Dio e al prossimo.

Questo modo di vivere la nostra vocazione di "Chiesa" ci invita a rivedere con pace e serietà la coerenza con cui viviamo questa apertura di Gesù Cristo. Mentre ci siano "altri" che ci “molestano” perché fanno le nostre stesse cose, questo è un chiaro indizio che l'amore di Cristo non ci impregna in tutta la sua profondità, e ci richiederà la "umiltà" di accettare che non esauriamo "tutta la saggezza e l'amore di Dio ". In definitiva, accettare che siamo coloro che Cristo sceglie per annunciare tutti come l'umiltà è la via per avvicinarci a Dio.

Gesù operò così dalla sua Incarnazione, quando ci avvicina al massimo la maestà di Dio nella piccolezza dei poveri. Crisostomo dice: "Cristo non si accontentò di soffrire la croce e la morte, ma volle anche diventare povero e pellegrino, vagare errante e nudo, volle essere buttato in carcere e subirne le debolezze, per ottenere da te la conversione». Se Cristo non ha lasciato passare nessuna occasione affinché viviamo l'amore con gli altri, cerchiamo di non perdere l'occasione di accettare colui che è diverso da noi nel modo di vivere la propria vocazione nel formar parte della Chiesa, perché «chi non è contro noi è per noi» (Mc 9,40).


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