#PANEQUOTIDIANO, «Egli insegnava loro, come era solito fare»

La Liturgia di Venerdi 25 Maggio 2018 VANGELO (Mc 10,1-12) Commento:Rev. D. Miquel VENQUE i To (Barcelona, Spagna)

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Parola del Signore
«Egli insegnava loro, come era solito fare»

Rev. D. Miquel VENQUE i To 
(Barcelona, Spagna)

Oggi, Signore, vorrei pregare un momento per ringraziarTi per il Tuo insegnamento. Insegnavi con autorità e lo facevi sempre che ti lasciavamo, approfittavi tutte le occasioni: è chiaro!, lo capisco Signore, la tua missione fondamentale era trasmettere la Parola del Padre. E lo facesti.

-Oggi, usando Internet ti dico: Parlami, perché voglio fare un momento di preghiera, come un discepolo fedele. In primo luogo, vorrei chiederti di aiutarmi a essere capace di imparare ciò che insegni e, in secondo luogo, sapere insegnarlo. Riconosco che è molto facile cadere nella trappola di farti dire cose che Tu non hai detto, e con malefico coraggio, cerco di farti dire ciò che mi piace. Ammetto che forse sono più duro di cuore di quelli che ascoltavano.

-Conosco il tuo Vangelo, il Magistero della Chiesa, il Catechismo, e ricordo le parole di Giovanni Paolo II nella Lettera alle famiglie: " Il progetto dell'utilitarismo, fondato su di una libertà orientata in senso individualistico, ossia una libertà senza responsabilità, costituisce l'antitesi dell'amore ". Signore, spezza il mio cuore ansioso di felicità utilitaristica e fammi entrare nella tua verità divina, della quale ho tanto bisogno.

-In questo luogo di visione, come dalla cima della cordigliera, capisco che Tu dica che l’amore matrimoniale è definitivo, che l'adulterio -oltre ad essere peccato come tutto reato grave fatto a te, che sei il Signore della Vita e dell’Amore- è un cammino sbagliato verso la felicità: « Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei " (Marco 10,11).

Mi ricordo di un giovane che diceva, "Padre, il peccato promette molto, no da nulla e ruba tutto." Che ti capisca, buon Gesù, e che lo sappia spiegare: Ciò che Tu hai unito, l'uomo non lo può separare (cfr Mc 10,9). Fuori da qui, fuori dalle tue traiettorie, non troverò la vera felicità. Gesù, insegnami di nuovo!

Grazie, Gesù, sono duro di cuore, ma so che hai ragione.



La voce di Papa Francesco 

"L'amore non si lascia dominare dal rancore, dal disprezzo verso le persone, dal desiderio di ferire o di far pagare qualcosa. L'ideale cristiano, e in modo particolare nella famiglia, è amore malgrado tutto".

Papa Francesco, Amoris Laetitia, n. 119

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