#PANEQUOTIDIANO, «Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto»
La Liturgia di Venerdi 1 Giugno 2018 VANGELO (Mc 11,11-25) Commento:Fra. Agustí BOADAS Llavat OFM (Barcelona, Spagna)
+ Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore
«Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto»
Fra. Agustí BOADAS Llavat OFM
(Barcelona, Spagna)
Oggi, “frutto” e “petizione” sono parole chiavi nel Vangelo. Il Signore si avvicina a un fico e non trova frutti: soltanto fogliame caduto e reagisce maledicendolo. Secondo San Isidro de Sevilla, “fico’’, e “frutto” hanno la stessa radice. Al giorno dopo, perplessi, gli apostoli gli dicono: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato» (Mc 11,21). Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! (Mc 11,22).
C’è gente che quasi non prega, e cuando lo fa, è con il proposito che Dio gli risolva un problema cosi complicato del quale non vedono una soluzione. Lo argomentano le parole di Gesù che abbiamo appena ascoltato: Per questo vi dico: «Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà» (Mc 11,24). Hanno ragione ed è molto umano, comprensibile e lecito che difronte a problemi che ci superano, ci affidiamo a Dio, in qualche forza superiore a noi.
Però bisogna aggiungere che ogni preghiera è “inutile’’ («vostro Padre sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate») nella misura in cui non ha una utilità pratica diretta, —ad esempio— accendere una luce. Non riceviamo nulla a cambio di pregare, perche tutto ciò che abbiamo da Dio è grazia su grazia.
Pertanto, non è necessario pregare? Al contrario già che ora sappiamo che non è se non grazia, è allora quando la preghiera ha più valore: perchè è “inutile” ed è “gratuita”. Anche così, ci sono tre benefici che ci da la preghiera di petizione: Pace interiore (incontrare l’amico Gesù e affidarsi a Dio rilassa). Riflettere su un problema, ragionarlo e saperlo esporre è averlo averlo già mezzo risolto, e in terzo luogo, ci aiuta a discèrnere fra quello che è buono e quello che chissà per capriccio vogliamo nelle nostre intenzioni di preghiera. Quindi, a posteriori capiamo con gli occhi della fede cio che Gesù dice: «E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perchè il Padre sia glorificato nel figlio» (Gv 14,13).
La voce di uno scrittore e filosofo
Questa è l'intuizione più possente dei Salmi, la struttura portante di tutta la rivelazione biblica: le due vie non stanno alla pari. Non è indifferente rinchiudersi nel buio o aprirsi alla luce; perché Dio, l'onnipresente, è per sua natura il giudice.
Il suo trono è fondato sulla giustizia, il suo sguardo abbraccia l'intera creazione, sonda i cuori e i reni; vede tutto, è il Padrone di tutto: nulla può sfuggire alla sua giurisdizione. Egli è, come vedremo, il padre dell'Innocente e chi muove contro costui muove contro di lui.
Andrè Chouraqui
+ Dal Vangelo secondo Marco
[Dopo essere stato acclamato dalla folla, Gesù] entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l’ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono.
Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto:
“La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni”?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Parola del Signore
«Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto»
Fra. Agustí BOADAS Llavat OFM
(Barcelona, Spagna)
Oggi, “frutto” e “petizione” sono parole chiavi nel Vangelo. Il Signore si avvicina a un fico e non trova frutti: soltanto fogliame caduto e reagisce maledicendolo. Secondo San Isidro de Sevilla, “fico’’, e “frutto” hanno la stessa radice. Al giorno dopo, perplessi, gli apostoli gli dicono: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato» (Mc 11,21). Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! (Mc 11,22).
C’è gente che quasi non prega, e cuando lo fa, è con il proposito che Dio gli risolva un problema cosi complicato del quale non vedono una soluzione. Lo argomentano le parole di Gesù che abbiamo appena ascoltato: Per questo vi dico: «Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà» (Mc 11,24). Hanno ragione ed è molto umano, comprensibile e lecito che difronte a problemi che ci superano, ci affidiamo a Dio, in qualche forza superiore a noi.
Però bisogna aggiungere che ogni preghiera è “inutile’’ («vostro Padre sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate») nella misura in cui non ha una utilità pratica diretta, —ad esempio— accendere una luce. Non riceviamo nulla a cambio di pregare, perche tutto ciò che abbiamo da Dio è grazia su grazia.
Pertanto, non è necessario pregare? Al contrario già che ora sappiamo che non è se non grazia, è allora quando la preghiera ha più valore: perchè è “inutile” ed è “gratuita”. Anche così, ci sono tre benefici che ci da la preghiera di petizione: Pace interiore (incontrare l’amico Gesù e affidarsi a Dio rilassa). Riflettere su un problema, ragionarlo e saperlo esporre è averlo averlo già mezzo risolto, e in terzo luogo, ci aiuta a discèrnere fra quello che è buono e quello che chissà per capriccio vogliamo nelle nostre intenzioni di preghiera. Quindi, a posteriori capiamo con gli occhi della fede cio che Gesù dice: «E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perchè il Padre sia glorificato nel figlio» (Gv 14,13).
La voce di uno scrittore e filosofo
Questa è l'intuizione più possente dei Salmi, la struttura portante di tutta la rivelazione biblica: le due vie non stanno alla pari. Non è indifferente rinchiudersi nel buio o aprirsi alla luce; perché Dio, l'onnipresente, è per sua natura il giudice.
Il suo trono è fondato sulla giustizia, il suo sguardo abbraccia l'intera creazione, sonda i cuori e i reni; vede tutto, è il Padrone di tutto: nulla può sfuggire alla sua giurisdizione. Egli è, come vedremo, il padre dell'Innocente e chi muove contro costui muove contro di lui.
Andrè Chouraqui
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