Don Paolo Zamengo,"Ricercato e senza documenti "

X Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (10/06/2018)
Ricercato e senza documenti      Mc 3, 20-35

Ma, in fondo, chi è Gesù? che dire di lui? Il vangelo di oggi pone la domanda in modo un po’ tragico. Dopo la sua morte questo interrogativo risuscita con Gesù stesso dalla tomba e rimarrà anche in modo insistente fino ai giorni nostri. Chi è Gesù?

La folla ha avuto  reazioni esplicite a questo proposito. Gesù sorprende, meraviglia e affascina. La folla è soggiogata e segue tutti i suoi passi ma per le ragioni che non sono molto chiare e spesso sono anche incontrollabili. Questo accalcarsi quasi fanatico, questo fervore anonimo e gregario della massa suscita l’irritazione di chi  invece mette attenzione e impegno per riflettere e capire.

Anche i suoi familiari non sono onorati di un comportamento per lo meno irregolare ed esprimono un giudizio pesante su Gesù: “E’ fuori di sé”. Diagnosi che sarà ripresa più tardi e che ha continuato a strisciare.  Forse la tunica rossa con cui Erode riveste Gesù dopo il suo lungo silenzio o il mantello color porpora che Pilato gli fa indossare dopo la flagellazione era una linguaggio simbolico per esprimere un giudizio poco rispettoso su Gesù.

Gli scribi sono scesi da Gerusalemme per indagare sul conto di questo giovane Rabbì che fa girare la testa al popolo e la loro sentenza non è meno tenera, anzi, è anche più crudele. “Gesù è posseduto dal demonio, Gesù è un seguace di Satana”, dicono. Gli stessi suoi esorcismi che dimostrano il potere che ha sui demoni si ritorcono inesorabilmente contro di lui.

Gesù deve tenere i nervi ben saldi per ribattere lucidamente, e punto per punto, le infamanti accuse. Ma quando la madre e i familiari stanno davanti alla porta e chiedono di vederlo, Gesù finge di non conoscerli. Dà anzi l’impressione di rinnegarli e di voler cancellare il suo stato civile e i legami di sangue. “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? E girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”.

Ecco il vero stato civile di Gesù e la sua nuova identità. Egli appartiene al Padre, alla sua volontà, al suo amore e alla sua gioia. Ma Gesù si sente unito a chi, come lui, fa la volontà del Padre. Parole misteriose che non portano molta luce ai suoi interlocutori e che se vanno scandalizzati. Ma anche parole insondabili nei confronti dell’identità e della personalità di Gesù.

Non solo la folla che lo segue senza sapere bene il perché, non solo gli scribi che pure disponevano delle profezie e della legge, ma anche la famiglia, Giuseppe e Maria, un giorno ormai lontano non avevano compreso la risposta di Gesù: “Non sapevate che io mi devo occupare delle cose del Padre mio?”.

E Maria fu lodata non perché lo aveva generato ma per la parola di Dio che essa aveva saputo ascoltare e far prendere corpo nella sua vita. Ancora oggi sanno identificare Gesù solamente chi, come lui, fa la volontà del Padre e per questo sono generati da Dio, sono figli nel Figlio. Questi costituiscono la nuova famiglia di Gesù, la sola vera famiglia: i fratelli, le sorelle, la madre.

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