DON Tonino Lasconi,"La bestia" e il "granello di senape"

XI Domenica del Tempo Ordinario - Anno B - 2018

La Parola, alla rincorsa del potere che questa settimana ci ha intasato gli occhi, contrappone il Regno di Dio come il granello di senape, e ci invita a fare la nostra scelta.

A volte le coincidenze sono sorprendenti e, senza dare a esse il valore di presagio, stimolano a riflettere. È il caso della Parola di Dio che la Chiesa ci fa ascoltare. Siamo arrivati a questa domenica con le cose "visibili" - come le chiama san Paolo – che ci hanno intasato gli occhi di rincorsa al potere.
Sullo scenario mondiale la gara tra il presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, e il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un; tra la Corea del Nord e quella del Sud; tra il presidente della Russia, Putin, e il presidente della Cina, Xi Jinping.
In Europa, tra i paesi pro Euro e quelli euroscettici; tra quelli pro immigrati e quelli contro; tra quelli del Nord Europa e quelli del Sud.
In Italia, tra gli alleati di governo che si studiano per accaparrarsi le poltrone più importanti; tra i partiti di governo e quelli dell'opposizione che fanno di tutto per produrre crepe nel potere avversario.
Non bastasse, i mercati, costringendo i politici a tenere il fiato sospeso con l'andamento delle Borse, affermano che a comandare davvero sono i capitali. A queste "visioni" mondiali non possiamo non aggiungere le stesse corse al potere, minori non per qualità ma per quantità, nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni, e ancora più in basso dentro ai luoghi di lavoro, ai condomini, e persino nella famiglia e nella scuola. Da dove nascono il "femminicidio", i genitori che intimidiscono gli insegnanti, i contrasti con gli immigrati?

Mentre nelle "cose visibili" va in scena tutto questo bailamme, cosa accade nelle "cose invisibili"?
La parola di Dio ci rivela che il regno di Dio "germoglia e cresce", come un seme gettato da un uomo nel terreno, senza clamore, senza rumore, e senza che l'uomo possa intervenire sulla sua crescita. Infatti, "sia che dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga". L'uomo può soltanto aspettare il frutto maturo, per la mietitura. Gesù, poi, per consegnarci un altro spiraglio sulla natura del regno di Dio, ricorre al seme più piccolo che conosce: il "granello di senape che, «quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».

Torniamo alle coincidenze. Tutte le televisioni e i media del mondo hanno mostrato la scena del presidente degli Stati Uniti che mostra "la bestia", la sua auto blindata, capace di resistere anche a bombe chimiche, attrezzata come quelle dei film di 007, valore 1.500 milioni di dollari, al dittatore nordcoreano. Questi, che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo con i suoi missili nucleari, la guarda ammirato con lo sguardo di un bambino che apre i regali, sicuramente pensando di farsene costruire una il prima possibile.
Gesù, collegandosi a un'altra immagine profetica - un ramoscello di cedro che diventa più forte di tutti gli altri imponenti alberi - ci mostra un granello di senape, invitandoci a credere nella sua forza e di accettare la sua logica.

Qual è il messaggio per noi? Scegliere tra "la bestia", simbolo del potere, e "il granello di senape", simbolo del Regno di Dio, consapevoli che non è una scelta di testa, ma di vita. Cioè, scegliere il "granello di senape" comporta l'impegno ad accettare i suoi criteri: l'accoglienza dell'altro, il dialogo, la pazienza, il servizio, anche se "invisibili". I criteri della "bestia" non occorre richiamarli, perché ce li abbiamo sempre sotto gli occhi.
A noi la scelta.

Fonte:http://www.paoline.it

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