FIGLIE DELLA CHIESA, Lectio"Natività di San Giovanni Battista"
Lun, 18 Giu 18 Lectio Divina - Anno B
Siamo nella XII domenica del tempo ordinario, ma la Chiesa oggi ci fa celebrare la nascita di Giovanni Battista. Tralasciando così la prosecuzione del vangelo di Marco riflettiamo sulla natività del Battista che solo Luca ci trasmette nella pericope odierna.
Giovanni Battista è l’unico santo, oltre Gesù e la Madre del Signore, di cui si celebra sia il giorno della nascita al cielo, sia il giorno del la nascita secondo la carne. Questo sta ad indicare la rilevanza che ebbe la figura di Giovanni Battista nella storia della salvezza.
Fu infatti il più grande dei profeti (Lc 7,26-28), perché ha potuto indicare l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Per far risaltare questa appartenenza di Giovanni alla grande discendenza dei profeti dell’Antico Testamento, Luca ci dà un racconto della sua nascita che ci permette di scorgere nello sfondo, il profilo delle grandi vocazioni profetiche. Ma il profeta non è solo l’annunciatore che porta la Parola di Dio, è anche il testimone della presenza di questa Parola creatrice nel mondo nuovo.
Fin dal seno materno la sua chiamata profetica è circondata da eventi straordinari, ricolmi di gioia messianica, che prepararono la nascita di Gesù (Lc 1,14-18). Giovanni è il Precursore di Cristo sia con la parola sia con la sua vita (Mc 6,17-29) che ci indica come preparare la via del Signore Gesù. E’ uomo di tempra virile, per la sua coerenza ha saputo dare la vita perché la verità fosse manifesta. Ebbene la liturgia odierna ci presenta un quadro familiare ove la nascita di un figlio mette sempre un po’ di subbuglio.
Giovanni è il figlio di Zaccaria, il muto e di Elisabetta, la sterile, ma anche questi segni sono indicatori di una nuova realtà. La sterilità diventerà fecondità e il mutismo, esuberanza profetica.
Giovanni è soprannominato il Battista perché annuncia un nuovo tipo di abluzione (Mt 3, 13-17), nella quale il battezzato non si immerge da solo nell’acqua, ma riceve l’acqua lustrale dalle mani del ministro. Intendendo così che l’uomo non può purificarsi da se stesso in quanto ogni santità viene da Dio.
v.57: “Per Elisabetta si compì il tempo del parto” Tutta la struttura letteraria pone in stretto legame il figlio di Elisabetta e il Figlio di Maria. Vi è infatti uno stretto parallelismo tra Giovanni e Gesù. All’annuncio della nascita di Giovanni a Zaccaria (Lc 1,5-25) segue l’annuncio della nascita di Gesù a Maria (Lc 1,26-38), così pure alla circoncisione di Giovanni (Lc 1, 57-58) segue la circoncisione di Gesù, ed anche all’annotazione sulla crescita di Giovanni.
v.80: “Cresceva e si fortificava nello spirito” Segue il riferimento della crescita di Gesù in Luca 2, 52: “Cresceva in sapienza, età e grazia”. In Giovanni l’attesa secolare di Israele diventa voce che indica la venuta del Figlio di Dio.
v.63: “Giovanni è il suo nome” In Luca 1,19 la nascita di Giovanni Battista viene presentata dall’Angelo come un lieto annuncio, sego della presenza di Dio nella storia dell’umanità. Questo bambino non si chiamerà Zaccaria come era tradizione, ma Giovanni che vuol dire: “Il Signore usa misericordia, Jhwh è grazia”. Dare un nome significa dare una missione e Giovanni sarà il precursore di Gesù. Questo intervento di Dio si manifesta anche nell’accordo inspiegabile dei genitori. Sta di fatto che l’esserci di quel bambino è dovuto all’intervento di Dio che lo ha colmato di Spirito Santo sin dal grembo materno.
v.65: Tutti i loro vicini furono presi da timore …Il clima che avvolge questa nascita è quello di una gioia singolare, ma anche di un grande presagio. Il cantico di Zaccaria è infatti una lode a Dio e nello stesso tempo una profezia. “Benedetto il Signore Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo”; inoltre nelle parole: “E tu bambino sarai chiamato profeta dell’Altissimo”; è esplicito il compito e la missione di Giovanni Battista in risposta alla domanda che tutti nelle contrade della Giudea, si facevano.
v.66: “Che diventerà mai questo bambino?” Dunque Giovanni, con la sua nascita, la sua infanzia, la sua predicazione, e in seguito la sua morte precede, prefigura e preannuncia Cristo nelle varie tappe della sua vita terrena: Giovani sta sulla soglia del tempo nuovo, egli è la meta finale della speranza d’Israele, le promesse dell’antico popolo giungono a compimento e il profeta che precede il Signore, raccoglie le attese per purificarle ed esaltarle, così il popolo d’Israele trova nel Battista la giusta direzione del suo cammino e può incontrarsi con Cristo “Luce delle genti” (Lc 2,32).
Fonte:figliedellachiesa.org/it
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