#PANEQUOTIDIANO, «Furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono»
La Liturgia di Sabato 18 Agosto 2018 VANGELO (Mt 19,13-15) Commento:Rev. D. Antoni CAROL i Hostench (Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Parola del Signore
«Furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono»
Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
(Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi, ci si propone di contemplare una scena che, sfortunatamente, è troppo attuale: «Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano» (Mt 19,13). Gesù ama i bambini in un modo speciale; noi, con i soliti poveri ragionamenti da “gente adulta”, impediamo loro di avvicinarsi a Gesù e al Padre: —Quando siano maggiorenni, se lo desiderano, sceglieranno loro...! Questo è un grave errore.
I poveri, cioè, quelli che soffrono di più le privazioni, i più bisognosi, sono motivo di particolare predilezione da parte del Signore. Ed i bambini, i piccoli sono molto “poveri”. Sono poveri d'età, sono poveri di formazione... Sono indifesi. Perciò la Chiesa —“Madre” di tutti noi— stabilisce che i genitori portino quanto prima i loro figli a battezzare, perché lo Spirito Santo abiti nelle loro anime ed entrino nel calore della comunità dei credenti. Così lo segnalano sia il Catechismo della Chiesa che il Codice di Diritto Canonico, che sono leggi della massima gerarchia della Chiesa (che, come ogni comunità, deve avere le proprie leggi).
Ma no!: quando siano maggiorenni! È assurda questa forma di procedere. E, se no, domandiamoci: —Che cosa mangerà questo bambino? Ciò che gli darà sua madre, senza aspettare che il bambino specifichi che cosa preferisca. —Che lingua parlerà il bambino? Quella che parlano i suoi genitori (diversamente il bambino non potrà mai sceglierne una). —A quale scuola andrà questo bambino? A quella dove i suoi genitori lo porteranno, senza attendere che il piccolo determini gli studi di sua preferenza...
—Che cosa mangiava Gesù? Quello che sua Madre Maria gli preparava. —Che lingua parlò Gesù? Quella dei suoi genitori. —Quale religione imparò e praticò Gesù Bambino? Quella dei suoi genitori, la religione israelita. Dopo, quando crebbe, ma grazie alla formazione che aveva ricevuto dai suoi genitori, fondò una nuova religione... Ma, prima, quella dei suoi genitori, com'è naturale.
don Luciano Sanvito
Farsi come bambini
LO STILE DEI BAMBINI...
Nello Spirito della fede, l'essere bambini rinnova il nostro cammino.L'essere come i bambini, nella fede, ci avvicina al Regno di Dio, ci fa essere nella presenza di Cristo.Il farsi bambini non è solo per essere vicini alla fede, ma per essere vicini all'identità di Dio stesso, identità rivelata in Cristo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
Parola del Signore
«Furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono»
Rev. D. Antoni CAROL i Hostench
(Sant Cugat del Vallès, Barcelona, Spagna)
Oggi, ci si propone di contemplare una scena che, sfortunatamente, è troppo attuale: «Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano» (Mt 19,13). Gesù ama i bambini in un modo speciale; noi, con i soliti poveri ragionamenti da “gente adulta”, impediamo loro di avvicinarsi a Gesù e al Padre: —Quando siano maggiorenni, se lo desiderano, sceglieranno loro...! Questo è un grave errore.
I poveri, cioè, quelli che soffrono di più le privazioni, i più bisognosi, sono motivo di particolare predilezione da parte del Signore. Ed i bambini, i piccoli sono molto “poveri”. Sono poveri d'età, sono poveri di formazione... Sono indifesi. Perciò la Chiesa —“Madre” di tutti noi— stabilisce che i genitori portino quanto prima i loro figli a battezzare, perché lo Spirito Santo abiti nelle loro anime ed entrino nel calore della comunità dei credenti. Così lo segnalano sia il Catechismo della Chiesa che il Codice di Diritto Canonico, che sono leggi della massima gerarchia della Chiesa (che, come ogni comunità, deve avere le proprie leggi).
Ma no!: quando siano maggiorenni! È assurda questa forma di procedere. E, se no, domandiamoci: —Che cosa mangerà questo bambino? Ciò che gli darà sua madre, senza aspettare che il bambino specifichi che cosa preferisca. —Che lingua parlerà il bambino? Quella che parlano i suoi genitori (diversamente il bambino non potrà mai sceglierne una). —A quale scuola andrà questo bambino? A quella dove i suoi genitori lo porteranno, senza attendere che il piccolo determini gli studi di sua preferenza...
—Che cosa mangiava Gesù? Quello che sua Madre Maria gli preparava. —Che lingua parlò Gesù? Quella dei suoi genitori. —Quale religione imparò e praticò Gesù Bambino? Quella dei suoi genitori, la religione israelita. Dopo, quando crebbe, ma grazie alla formazione che aveva ricevuto dai suoi genitori, fondò una nuova religione... Ma, prima, quella dei suoi genitori, com'è naturale.
don Luciano Sanvito
Farsi come bambini
LO STILE DEI BAMBINI...
Nello Spirito della fede, l'essere bambini rinnova il nostro cammino.L'essere come i bambini, nella fede, ci avvicina al Regno di Dio, ci fa essere nella presenza di Cristo.Il farsi bambini non è solo per essere vicini alla fede, ma per essere vicini all'identità di Dio stesso, identità rivelata in Cristo.