#PANEQUOTIDIANO, «Mentre si trovavano insieme in Galilea»

La Liturgia di Lunedi 13 Agosto 2018  VANGELO (Mt 17,22-27) Commento:P. Joaquim PETIT Llimona, L.C. (Barcelona, Spagna)

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

Parola del Signore
«Mentre si trovavano insieme in Galilea»

P. Joaquim PETIT Llimona, L.C. 
(Barcelona, Spagna)

Oggi, la liturgia ci offre diversi spunti da sottoporre alla nostra considerazione. Tra questi potremmo soffermarci su qualcosa che è presente lungo tutto il testo: l’atteggiamento familiare di Gesù con i suoi.

Ci dice san Matteo che Gesù con i discepoli «si trovavano insieme in Galilea» (Mt 17,22). Potrebbe sembrare qualcosa di scontato, ma il fatto di menzionare che si trovavano insieme ci indica come l’evangelista vuole sottolineare la vicinanza di Cristo. Poi apre loro il Cuore per rivelare il cammino della sua Passione, Morte e Risurrezione, ovvero, qualcosa che Gesù porta ben dentro di sè e che non vuole che ignorino proprio coloro che tanto ama. Poi il testo descrive l’episodio del contributo delle tasse, e anche qui l’evangelista ci lascia intravedere l’atteggiamento di Gesù, che si pone alla pari di Pietro, nel contrapporre i figli (Gesù e Pietro) esenti dal versare il tributo, e gli estranei obbligati ad esso. Cristo, infine, dice loro come conseguire i soldi necessari per pagare non solo per Lui ma per entrambi e non essere, così, motivo di scandalo.

In tutti questi profili scopriamo una visione fondamentale della vita cristiana: il grande desiderio di Gesù di restare al nostro fianco. Dice il Signore nel libro dei Proverbi: «la mia gioia è vivere con gli uomini» (Prov 8,31). Come cambia, questa realtà, il nostro modo di interpretare la vita spirituale. Talvolta prestiamo l’attenzione e l’accento solo su ciò che facciamo, come se questo fosse la cosa più importante! La vita interiore, invece, si deve concentrare su Cristo, sul suo amore per noi, sul suo dono totale fino alla morte per me, nella sua costante ricerca del nostro cuore. Giovanni Paolo II lo esprimeva perfettamente in uno dei suoi incontri con i giovani: il Papa esclamò ad alta voce: «Guardate a Lui!».

ABBAZIA SANTA MARIA DI PULSANO,

Gesù si impegnò nella predicazione pubblica, nell’annuncio del Regno e nella proclamazione dell’irruzione di Dio nella storia umana. In un secondo momento invece Gesù passò ad approfondire con i suoi discepoli il senso di tale intervento divino e rivelò il mistero della croce come snodo decisivo dell’opera salvifica.

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