Don Paolo Zamengo, "La fede di Pietro "

XXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (16/09/2018)
La fede di Pietro     Mc 8, 27-35

Prima o poi Gesù li avrebbe stanati. Aveva una domanda nata fin dal giorno in cui li aveva chiamati per nome, sulla riva del lago. Gesù non voleva ammiratori, voleva con sé apostoli, voleva profeti, voleva missionari, convinti e generosi.

Gesù fa quella domanda non soltanto in un punto strategico della Palestina, là dove le strade diventano uno spartiacque. O si va avanti verso Gerusalemme o ci si perde nel deserto. Quella domanda segna un bivio: o con Gesù, pur a caro prezzo o si esce per sempre dall’avventura del Regno. 

“La gente chi dice che io sia?”. Cioè: come batte il cuore della gente, quale è il suo amore? Come batte il mio cuore? Quale è il mio amore?  Per la verità, in quel preciso istante, non tirava un alito di vento, anzi, l’atmosfera era pesante. L’ultimo profeta, il Battista, era stato ucciso e prima di lui molti erano stati messi a morte e altri ancora fatti tacere senza tanti riguardi.

La risposta dei discepoli rivela che nell’aria c’è qualcosa di nuovo. La gente guarda Gesù con speranza. Ma a Gesù non si è mai fidato della gente. Lentamente guarda negli occhi i suoi discepoli, uno per uno, quasi al rallentatore, e poi scocca la sua domanda diretta e inequivocabile. “E voi, chi dite che io sia?”.

Pur nella sobrietà di quelle parole, Il momento è solenne. La chiesa di ieri, di oggi e di domani è aggrappata a questa domanda.

Le domande più importanti della vita nascono lungo la strada. Gesù incontra i primi discepoli camminando sulle rive del lago. Sulla strada incontra il giovane ricco; lungo la strada si ferma davanti a Zaccheo, lungo strade sconosciute i lebbrosi, i ciechi e gli storpi lo cercano. La strada cambia la vita.

Anche oggi, lungo la strada, si rinnovano le domande che contano e deve nascere il desiderio di lasciarsi interpellare. Pietro trova la risposta. Non so da dove gli sia uscita e dove abbia trovato il coraggio. Ma Pietro nel bene e nel male c’è. Pietro non si nasconde e dice: “Tu sei il Cristo”.

Allora Gesù dà forma e profondità alla fede di Pietro e gli rivela tutto quello che Pietro non vuole ancora capire e accettare. Gesù non vuole essere solo identificato, Gesù vuole prima di tutto essere seguito e imitato.  Gesù vuole con sé i pescatori di uomini.

Pietro credeva di meritare qualcosa per la sua risposta. La sua era una fede pagana, fatta di calcoli o di rivincite sociali. Nella sua prospettiva non c’è spazio per il dono della vita. E Gesù lo inchioda nelle sue illusioni. 

Gli dice: “Pietro, la vita si dona. Se non ami non vivi, se non soffri non ami”. Anche a noi, discepoli di oggi, Gesù chiede di vivere amando. 

Noi chiediamo a Gesù: “Amare fino a che punto, Signore?”  La sua risposta, da oltre duemila anni,  non cambia: “Amare fino a che punto? Il punto è l’amore crocefisso”.

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