don Roberto Seregni, "A" come Avvento

"A" come Avvento
don Roberto Seregni  
I Domenica di Avvento (Anno C) 

  Visualizza Lc 21,25-28.34-36
Eccoci, cari amici! La madre Chiesa ci chiama a ricominciare il nostro cammino di discepoli del Rabbì di Nazareth con il grande tempo dell'Avvento. Vi devo confessare che mi piace proprio questa possibilità che ogni anno viviamo nelle nostre comunità. Possibilità di ripartire, di mettere nella mani del Padre le nostre ferite e delusioni e concederci un tempo nuovo per lasciare che la novità di Cristo risplenda nella nostra vita. Non importa quanta fragilità abbiamo sperimentato nello scorrere del tempo, non conta quante delusioni abbiamo accumulato o quanta povertà ci siamo ritrovati addosso. Il Signore ci chiama a ripartire, dall'inizio, dalla "A".

Ripartire dalla "A" di Avvento per riscoprire che questo grande tempo non è solo funzionale al Natale e non possiamo ridurlo all'attesa trepidante del piccolo messia nella grotta di Bethlem. Gesù è già venuto, Lui è già in mezzo a noi e l'Avvento ci ricorda che Egli è sempre il Veniente. Lo diciamo tutte le domeniche nel Credo: "...verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti". E mi chiedo: ma noi lo aspettiamo per davvero? C'è nella nostra vita cristiana quella dimensione fondamentale di attesa, di desiderio che orienta e disciplina il nostro sguardo sul presente? Il grande San Basilio dice che "Il cristiano è colui che resta vigilante ogni giorno e ogni ora sapendo che il Signore viene!". Ma questo desiderio, questa appassionata ricerca, brucia ancora nel nostro cuore? Davvero aspettiamo che il Risorto esaudisca la sua promessa: "Io vengo presto" (Ap 22,20)?

Ma c'è pure una seconda "A" da cui ripartire, quella di Attenzione. Al centro del brano di Vangelo c'è proprio questo invito: "State bene attenti a voi stessi" (v.34). Non a questa o quell'altra tentazione, ma a voi stessi. Attenti per imparare a conoscersi, per ascoltare il Signore che interpella il cuore, per fare unità nella vita, per evitare la dispersione che azzera e frantuma, per fare esperienza di vera libertà, per avere un rapporto sano ed equilibrato con la realtà e con lo scorrere del tempo. Attenzione per saper riconoscere i passaggi di Dio nella mia storia, per distinguere occasione e tentazione, per cercare spazi di silenzio che umanizzano la vita. Attenzione per dedicare il giusto tempo alla preghiera, all'ascolto della Parola, alle celebrazioni della comunità cristiana e provare a interrompere il vortice di fretta e di produttività che ci surgela il cuore.

Buon Avvento, cari amici! Ricordatevi: inizia un tempo nuovo, si riparte dalla "A"! Lasciamoci sorprendere dalla fantasia di Dio...

Approfitto di questa prima mail del nuovo anno liturgico per ringraziare tutti i lettori che dall'Italia, dalle Filippine, dall'Egitto, dalla Cina, dall'Inghilterra mi incoraggiano e mi aiutano a far crescere in me la passione per la Parola di Dio.

don Roberto
Fonte:www.qumran2.net/


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