MONS. ANTONIO INTERGUGLIELMI, Commento IV Domenica del Tempo Ordinario

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 IV Domenica del Tempo Ordinario
 Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) 


Saper guardare le persone, i fatti, le cose che ci accadono, senza fede, privi di Speranza, attaccati solo alle cose materiali. E’ questa la condanna dell’uomo che non conosce Cristo. Non ha rapporto con Dio, non riesce a vedere oltre i suoi preconcetti, giudica senza credere che con Dio tutto possa cambiare. Un uomo senza Speranza.

Così accade a Gesù quando a Nazareth rivela che le promesse si stavano avverando con Lui: con Cristo iniziava un tempo nuovo, il tempo della Misericordia e del Perdono. Ma i suoi contemporanei non ci credono, sono convinti che nulla possa cambiare, attaccati a quello che hanno visto: il figlio del falegname.

Quante volte chiudiamo così il Cielo: non crediamo nemmeno che noi possiamo cambiare, ricevere la Grazia dal Signore, e ancor di più davanti ad una persona che cambia vita, che si converte, siamo spesso scettici e increduli. In qualche modo, come i concittadini di Gesù, vogliamo uccidere la Speranza.

Dio sceglie i più deboli e imperfetti proprio per confondere i cosiddetti “bravi”, i moderni dottori della sinagoga che portano Gesù sul ciglio del monte per gettarlo giù: ma Cristo, come nel Vangelo di Luca, non se ne cura e continua ad operare miracoli e prodigi con i più poveri.

Fonte:http://www.radiogiovaniarcobaleno.it


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