#PANEQUOTIDIANO, VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?"

VEGLIA PASQUALE NELLA NOTTE SANTA (ANNO C) VANGELO (Lc 24,1-12) Commento:Fr. Austin NORRIS (Mumbai, India)
Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

+ Dal Vangelo secondo Luca
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno”.
Ed esse si ricordarono delle sue parole, e, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di Magdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l’accaduto.

Parola del Signore




VEGLIA PASQUALE (C) (Lc 24,1-12): «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto»

Fr. Austin NORRIS
(Mumbai, India)

Oggi, contempliamo la Gloria del Signore splendente nella sua vittoria sulla sofferenza e sulla morte. Promette una nuova vita a tutti quelli che cercano e credono alla Verità di Gesù. Nessuno si sentirà deluso così come non si sono sentite deluse le donne che «si sono recate al sepolcro con aromi e unguenti» (Lc 24,1).

Gli aromi e gli unguenti che dobbiamo portare durante la nostra esistenza sono una vita attestando la Parola di Dio, quando Gesù, divenuto uomo, disse: «Io sono la resurrezione. Colui che crede a me (…) vivrà, e non morirà mai» (Jn 11,25-26).

Dentro la nostra confusione e dentro il nostro dolere sembra che diventiamo miopi e che non possiamo vedere al di là del nostro ambito. E il «perché cercate tra i morti colui che è vivo?» (Lc 24,5) è un invito a lasciarsi guidare da Gesù e cercare la presenza del Signore “qui e ora”, in mezzo al popolo del Signore e del suo patimento e dolore. In una predica del Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre Benedetto XVI dice che «la salvezza, infatti, è un dono, è la grazia di Dio, però per avere effetto nella mia esistenza ha bisogno della mia approvazione, dimostrata tramite le mie opere, cioè, con la volontà di vivere come Gesù, di andare dietro Lui».

Da parte nostra, «una volta tornati dal sepolcro…» (Lc 24,9) dalle nostre sventure, dubbi e confusioni, possiamo anche offrire ai nostri pari in questa valle di lacrime, speranza e sicurezza. Il buio del sepolcro «un giorno concederà la lucente promessa dell'immortalità» (Prefazione della Messa dei Defunti). Magari la Gloria del Signore Gesù ci tenga in piede e guardando il cielo e magari sempre possiamo essere considerati come un "Popolo Pasquale". Magari possiamo trasformarci, e invece di essere un "popolo di Venerdì Santo" possiamo diventare un popolo di Pasqua.

La voce di un Teologo
“L'uomo non raggiunge veramente se stesso tramite ciò che fa, bensì tramite ciò che riceve. Egli è tenuto ad attendere il dono dell'amore, e non può accogliere l'amore che sotto forma di gratuita elargizione”
J. Ratzinger

don Enrico Emili


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