DAL TRATTATO «SUI MISTERI» DI SANT'AMBROGIO"L'ACQUA NON PURIFICA SENZA LO SPIRITO SANTO"
Dal trattato «Sui misteri» di sant'Ambrogio, vescovo
(Nn. 19-21. 24. 26-38; SC 25 bis, 164-170)
L'acqua non purifica senza lo Spirito Santo
Ti è stato detto antecedentemente di non credere solo a ciò che vedi perché non abbia a dire: È forse questo quel grande mistero che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d'uomo? (cfr. 1 Cor 2, 9). Vedo le acque che vedevo ogni giorno. Queste acque nelle quali spesso mi sono immerso senza mondarmi, sono proprio esse che devono mondarmi? Da questo impara che l'acqua non monda senza lo Spirito.
È per questo che tu hai letto che nel battesimo tre testimoni sono concordi (cfr. 1 Gv 5, 8): l'acqua, il sangue e lo Spirito, perché se di essi ne togli uno solo, non c'è più il sacramento del battesimo. Di fatto, che cos'è l'acqua senza la croce di Cristo, se non una cosa ordinaria senza nessuna efficacia sacramentale? D'altra parte, senza acqua non vi è mistero di rigenerazione, perché «se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3, 5). Anche un catecumeno crede nella croce del Signore Gesù con la quale è segnato anche lui, ma se non sarà stato battezzato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo non può ricevere la remissione dei peccati e neppure attingere il dono della grazia spirituale.
Perciò quel Siro si immerse nell'acqua sette volte sotto la Legge, ma tu sei stato battezzato nel nome della Trinità. Hai confessato il Padre - ricordati ciò che hai fatto -, hai confessato il Figlio, hai confessato lo Spirito. Segui l'ordine delle cose. In questa fede sei morto al mondo, sei risorto a Dio e, quasi sepolto in quell'elemento del mondo cioè nell'acqua battesimale, sei morto al peccato, sei risorto alla vita eterna. Credi dunque che le acque non sono inefficaci.
Così quel paralitico della piscina Probatica attendeva un uomo. E quale uomo se non il Signore Gesù, nato dalla Vergine Maria? Alla sua venuta avrebbe operato la liberazione, non più mediante la sua ombra, ma con la realtà della sua presenza. Non più di uno solo, ma di tutti.
Era dunque lui di cui si aspettava la venuta, lui del quale Dio Padre disse a Giovanni Battista: «L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo» (Gv 1, 33). Era colui del quale Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui» (Gv 1, 32). E qui per quale ragione lo Spirito discese in forma di colomba se non perché tu vedessi, perché tu conoscessi che anche quella colomba, che il giusto Noè fece uscire dall'arca, era figura di questa colomba, cioè perché tu riconoscessi la figura del sacramento?
E perché dubitare ancora dopo che nel vangelo te lo proclama chiaramente il Padre dicendo: «Questi è il Figlio mio nel quale mi sono compiaciuto?» (Mt 3, 17). Te lo proclama il Figlio sul quale lo Spirito Santo si è mostrato in forma di colomba. Te lo proclama lo Spirito Santo che è sceso in forma di colomba. Te lo proclama Davide: «Il Signore tuona sulle acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore, sull'immensità delle acque» (Sal 28, 3). La Scrittura stessa ti attesta che alle preghiere di Gedeone il fuoco discese dal cielo (Gdc 6, 17-21) e a quelle di Elia fu mandato il fuoco che consacrò il sacrificio (1 Re 18, 38).
Non fare attenzione ai meriti delle persone ma al ministero dei sacerdoti. Che se guardi ai meriti, come stimi Elia, così terrai conto anche dei meriti di Pietro e di Paolo, i quali ci hanno trasmesso questo mistero ricevuto dal Signore Gesù. A quelli era mandato un fuoco visibile perché credessero, invece in noi, che crediamo, agisce un fuoco invisibile; a loro in figura, a noi per proclamazione. Il Signore Gesù disse: Dove sono due o tre, là sono anch'io (cfr. Mt 18, 20). Credo perciò che quando è invocato dalle preghiere dei sacerdoti è presente. Quanto più non si degnerà di accordare la sua presenza dov'è la Chiesa, dove sono i misteri?
Sei sceso dunque nel fonte battesimale. Ricordati che cosa hai risposto: che credi nel Padre, che credi nel Figlio, che credi nello Spirito Santo. Non hai detto: Credo in un maggiore, in un minore, in un ultimo, ma, con l'impegno della tua parola, ti sei obbligato a credere nel Figlio come credi nel Padre, a credere nello Spirito Santo come credi nel Figlio, e, se una differenza fai, è che, trattandosi della morte in croce, la credi solo di Gesù Cristo.
(Nn. 19-21. 24. 26-38; SC 25 bis, 164-170)
L'acqua non purifica senza lo Spirito Santo
Ti è stato detto antecedentemente di non credere solo a ciò che vedi perché non abbia a dire: È forse questo quel grande mistero che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore d'uomo? (cfr. 1 Cor 2, 9). Vedo le acque che vedevo ogni giorno. Queste acque nelle quali spesso mi sono immerso senza mondarmi, sono proprio esse che devono mondarmi? Da questo impara che l'acqua non monda senza lo Spirito.
È per questo che tu hai letto che nel battesimo tre testimoni sono concordi (cfr. 1 Gv 5, 8): l'acqua, il sangue e lo Spirito, perché se di essi ne togli uno solo, non c'è più il sacramento del battesimo. Di fatto, che cos'è l'acqua senza la croce di Cristo, se non una cosa ordinaria senza nessuna efficacia sacramentale? D'altra parte, senza acqua non vi è mistero di rigenerazione, perché «se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3, 5). Anche un catecumeno crede nella croce del Signore Gesù con la quale è segnato anche lui, ma se non sarà stato battezzato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo non può ricevere la remissione dei peccati e neppure attingere il dono della grazia spirituale.
Perciò quel Siro si immerse nell'acqua sette volte sotto la Legge, ma tu sei stato battezzato nel nome della Trinità. Hai confessato il Padre - ricordati ciò che hai fatto -, hai confessato il Figlio, hai confessato lo Spirito. Segui l'ordine delle cose. In questa fede sei morto al mondo, sei risorto a Dio e, quasi sepolto in quell'elemento del mondo cioè nell'acqua battesimale, sei morto al peccato, sei risorto alla vita eterna. Credi dunque che le acque non sono inefficaci.
Così quel paralitico della piscina Probatica attendeva un uomo. E quale uomo se non il Signore Gesù, nato dalla Vergine Maria? Alla sua venuta avrebbe operato la liberazione, non più mediante la sua ombra, ma con la realtà della sua presenza. Non più di uno solo, ma di tutti.
Era dunque lui di cui si aspettava la venuta, lui del quale Dio Padre disse a Giovanni Battista: «L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo» (Gv 1, 33). Era colui del quale Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui» (Gv 1, 32). E qui per quale ragione lo Spirito discese in forma di colomba se non perché tu vedessi, perché tu conoscessi che anche quella colomba, che il giusto Noè fece uscire dall'arca, era figura di questa colomba, cioè perché tu riconoscessi la figura del sacramento?
E perché dubitare ancora dopo che nel vangelo te lo proclama chiaramente il Padre dicendo: «Questi è il Figlio mio nel quale mi sono compiaciuto?» (Mt 3, 17). Te lo proclama il Figlio sul quale lo Spirito Santo si è mostrato in forma di colomba. Te lo proclama lo Spirito Santo che è sceso in forma di colomba. Te lo proclama Davide: «Il Signore tuona sulle acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore, sull'immensità delle acque» (Sal 28, 3). La Scrittura stessa ti attesta che alle preghiere di Gedeone il fuoco discese dal cielo (Gdc 6, 17-21) e a quelle di Elia fu mandato il fuoco che consacrò il sacrificio (1 Re 18, 38).
Non fare attenzione ai meriti delle persone ma al ministero dei sacerdoti. Che se guardi ai meriti, come stimi Elia, così terrai conto anche dei meriti di Pietro e di Paolo, i quali ci hanno trasmesso questo mistero ricevuto dal Signore Gesù. A quelli era mandato un fuoco visibile perché credessero, invece in noi, che crediamo, agisce un fuoco invisibile; a loro in figura, a noi per proclamazione. Il Signore Gesù disse: Dove sono due o tre, là sono anch'io (cfr. Mt 18, 20). Credo perciò che quando è invocato dalle preghiere dei sacerdoti è presente. Quanto più non si degnerà di accordare la sua presenza dov'è la Chiesa, dove sono i misteri?
Sei sceso dunque nel fonte battesimale. Ricordati che cosa hai risposto: che credi nel Padre, che credi nel Figlio, che credi nello Spirito Santo. Non hai detto: Credo in un maggiore, in un minore, in un ultimo, ma, con l'impegno della tua parola, ti sei obbligato a credere nel Figlio come credi nel Padre, a credere nello Spirito Santo come credi nel Figlio, e, se una differenza fai, è che, trattandosi della morte in croce, la credi solo di Gesù Cristo.
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