don Roberto Seregni, "Discepoli nudi"
Discepoli nudi
don Roberto Seregni
XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)
Visualizza Lc 10,1-12.17-20
Gesù vuole discepoli nudi. Li invia senza nulla, spogli di ogni sicurezza materiale. La forza dei discepoli del Rabbì Nazareth non sta nell'organizzazione o nei mezzi impiegati, ma in quell'uragano di passione che riempie la loro vita. Questo basta.
Non hanno né borsa, né sandali, né pane, ma il cuore è incandescente di quella Parola che ha sovvertito tutti i criteri di misura e di ricchezza. Non conta la forza, il potere, le ricchezze; ma la semplicità, il servizio, la leggerezza.
Non hanno nulla, sono uomini nudi, spogliati, alleggeriti, semplificati, inviati come agnelli tra i lupi. La fiducia è tutta nel Padre. I settantadue lo sanno, non sarà una sorpresa. Si preparano a farsi sbranare. Non avranno consensi oceanici. Nessuno preparerà tappeti rossi e lanci di petali. Né per loro, né per Gesù.
Sono mandati a due a due. La missione parte dalla fraternità, dall'annuncio vitale ed epidermico che il Regno annunciato dal Figlio è quello del Padre. Non c'è un re, un faraone, un dittatore. Il Regno è quello del Padre. Una casa per i fratelli. Si parte a due a due.
Sono pronti al contagio. Sono pronti ad annunciare pace, a seminare speranza. Sono pronti a preparare la strada al Signore.
Hanno fretta i discepoli, nel cuore c'è l'urgenza dell'annuncio. Non c'è tempo da perdere. Non c'è nulla che possa slegare il cuore dalla priorità del Vangelo.
Questi settantadue sono i pionieri di un popolo immenso di appassionati del Regno. Ufficio, casa, università, palestra, treno, bar sono i luoghi della missione in cui prosegue l'invio del maestro. Non è roba solo da preti, suore o monaci. E' la missione dei battezzati, del popolo di Dio chiamato a contagiare di passione, a far sorgere domande, a mettere in discussione logiche di potere, a ribaltare gerarchie sterili.
Ecco, cari amici, tra ombrelloni o rifugi alpini, tra ufficio o fabbrica, a questo siamo chiamati. Il Signore ci invia. Invochiamo lo Spirito e lasciamo che la Sua Parola renda incandescente la nostra vita!
Buona settimana
don Roberto
Fonte:www.qumran2.net
don Roberto Seregni
XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C)
Visualizza Lc 10,1-12.17-20
Gesù vuole discepoli nudi. Li invia senza nulla, spogli di ogni sicurezza materiale. La forza dei discepoli del Rabbì Nazareth non sta nell'organizzazione o nei mezzi impiegati, ma in quell'uragano di passione che riempie la loro vita. Questo basta.
Non hanno né borsa, né sandali, né pane, ma il cuore è incandescente di quella Parola che ha sovvertito tutti i criteri di misura e di ricchezza. Non conta la forza, il potere, le ricchezze; ma la semplicità, il servizio, la leggerezza.
Non hanno nulla, sono uomini nudi, spogliati, alleggeriti, semplificati, inviati come agnelli tra i lupi. La fiducia è tutta nel Padre. I settantadue lo sanno, non sarà una sorpresa. Si preparano a farsi sbranare. Non avranno consensi oceanici. Nessuno preparerà tappeti rossi e lanci di petali. Né per loro, né per Gesù.
Sono mandati a due a due. La missione parte dalla fraternità, dall'annuncio vitale ed epidermico che il Regno annunciato dal Figlio è quello del Padre. Non c'è un re, un faraone, un dittatore. Il Regno è quello del Padre. Una casa per i fratelli. Si parte a due a due.
Sono pronti al contagio. Sono pronti ad annunciare pace, a seminare speranza. Sono pronti a preparare la strada al Signore.
Hanno fretta i discepoli, nel cuore c'è l'urgenza dell'annuncio. Non c'è tempo da perdere. Non c'è nulla che possa slegare il cuore dalla priorità del Vangelo.
Questi settantadue sono i pionieri di un popolo immenso di appassionati del Regno. Ufficio, casa, università, palestra, treno, bar sono i luoghi della missione in cui prosegue l'invio del maestro. Non è roba solo da preti, suore o monaci. E' la missione dei battezzati, del popolo di Dio chiamato a contagiare di passione, a far sorgere domande, a mettere in discussione logiche di potere, a ribaltare gerarchie sterili.
Ecco, cari amici, tra ombrelloni o rifugi alpini, tra ufficio o fabbrica, a questo siamo chiamati. Il Signore ci invia. Invochiamo lo Spirito e lasciamo che la Sua Parola renda incandescente la nostra vita!
Buona settimana
don Roberto
Fonte:www.qumran2.net
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