#PANEQUOTIDIANO, «COSÌ È VOLONTÀ DEL PADRE VOSTRO CHE È NEI CIELI, CHE NEANCHE UNO DI QUESTI PICCOLI SI PERDA»


La Liturgia di Martedi 10 Dicembre 2019  VANGELO (Mt 18,12-14) Commento:Fr. Damien LIN Yuanheng (Singapore, Singapore)


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore


«Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda»
Fr. Damien LIN Yuanheng (Singapore, Singapore)


Oggi, Gesù ci sfida: «Che ve ne pare?» (Mt 18,12); Che tipo di misericordia pratichi? Noi forse, "cattolici praticanti", dopo aver assaggiato più volte la misericordia di Dio nei sacramenti, siamo tentati di pensare che siamo giustificati agli occhi di Dio. Siamo in pericolo di diventare inconsapevolmente il fariseo che sminuisce il pubblicano (Lc 18,9-14). Anche se non lo diciamo ad alta voce, possiamo pensare che siamo senza colpa davanti a Dio. Alcuni sintomi di questo orgoglio farisaico che prende radice in noi puo tradursi nell’insofferenza con i difetti degli altri, o a pensare che gli avvertimenti non vanno mai per noi.

Il “disobbediente” profeta Giona, un Ebreo, fu irremovibile quando Dio mostrò compassione per la gente di Ninive. Yahvé rimproverò l’intolleranza di Giona (cfr Jon 4,10-11). Quello sguardo umano poneva limiti alla misericordia di Dio. Forse anche noi abbiamo dei limiti alla misericordia di Dio? Dobbiamo prestare attenzione alla lezione di Gesù: «Siate dunque misericordiosi, come anche il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). Con ogni probabilità, abbiamo ancora molta strada da percorrere per emulare la misericordia di Dio!


Come dovremmo comprendere la misericordia del nostro Padre celeste? Il Papa Francesco ha detto che «Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza». L'abbraccio di Dio per ciascuno di noi è chiamato “Gesù Cristo”. Cristo manifesta la misericordia paterna di Dio. Nel quarto capitolo del Vangelo di Giovanni, Cristo non ossigena i peccati della Samaritana. Invece, la misericordia divina cura la Samaritana aiutandola ad affrontare pienamente la realtà del peccato. La misericordia di Dio è del tutto coerente con la verità. La misericordia non è una scusa per prendere sconti morali. Tuttavia, Gesù deve aver causato il suo pentimento molto più teneramente di quanto la donna adultera sentì "ferita dall'amore" (cfr Gv 8,3-11). Anche noi dobbiamo imparare ad aiutare gli altri ad affrontare i propri errori senza vergognarli, con grande rispetto per loro come fratelli in Cristo, e con tenerezza. Nel nostro caso, anche con umiltà, sapendo che noi stessi siamo "vasi di argilla".



IL PIU' GRANDE...
E' IL PIU' PICCOLO

Nel Regno dei cieli il più grande è il più piccolo.
Per il Regno di Dio la misura delle cose parte dalla piccolarità.
Il Regno di Dio si attualizza nelle realtà piccole, oggi, qui nel mondo.
L'essere piccoli diventa metro di giudizio e esercizio del Regno dei cieli.

La conversione e il diventare come bambini è atteggiamento del Regno.
La conversione è il diventare come bambini.
Nel mondo di oggi, dove tutto è portato alle grandezze, che senso ha questo richiamo?

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