Don Domenico MACHETTA Appunti per Lectio" Battesimo di Gesù "

10 gennaio 2016 | Battesimo di Gesù Anno C | Appunti per Lectio
È la festa che fa da "cerniera" tra il tempo natalizio e il tempo ordinario. Gesù esce allo scoperto dopo
il lungo periodo di silenzio e inizia la cosiddetta "vita pubblica". Si parla di battesimo di Gesù; in realtà è il battesimo di Giovanni, un rito penitenziale, preparatorio, a cui si sottomette il Messia, solidale con i peccatori: "ha condiviso in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana" (Preghiera eucaristica IV).
"Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".
È la festa della condivisione del Figlio di Dio, Agnello che porta il peccato del mondo.
1ª LETTURA: Is 40,1-5.9-11

È l'apertura del Secondo Isaia (VI secolo a.C.), scelta per questa liturgia sia per la grandiosa apparizione di Dio salvatore e liberatore, sia per il messaggero, "la voce che grida", che ha il ruolo di preparare la strada al Signore.
Il Battista applicherà a se stesso questa profezia, riconoscendosi come voce che grida nel deserto, incaricato di portare il lieto annuncio al popolo.
Questo "libro della consolazione" del Deutero-Isaia, che presenta Dio che "parla al cuore di Gerusalemme" e che si presenta come un pastore "che porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente (pian piano) le pecore madri", è molto vicino allo spirito del Vangelo di Gesù buon pastore, presentandoci un volto paterno e materno di Dio.

VANGELO: Lc 3,15-16.21-22

C'è subito il "tocco" di Luca: "Mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì...".
Guardate bene questa espressione, fate l'analisi logica, cercate il soggetto... Si parla del cielo che si apre per la preghiera di Gesù! Il battesimo passa in secondo piano. Si compiono le profezie dell'Avvento: "O cieli, squarciatevi!". A Luca interessa dirci una cosa: quando Gesù prega il cielo si apre, c'è una teofania (la voce del Padre, la presenza dello Spirito): c'è dialogo, collegamento tra cielo e terra. Perfino nel Getsemani appare un angelo. La presenza degli angeli manifesta la presenza del "celestiale" sulla terra. Mentre Gesù prega si apre il cielo. Anche la scena della Trasfigurazione, per Luca, è un momento di preghiera di Gesù: porta i tre apostoli sul monte a pregare, e mentre prega... La liturgia della Chiesa lungo i secoli produrrà lo stesso effetto, perché la liturgia sarà il prolungamento della preghiera di Gesù. C'è un'unica Preghiera, un unico Orante.
Se la preghiera di Cristo non continua nella Chiesa il cielo rimane chiuso. In ogni Eucaristia è presente la Trinità in modo vertice: la presenza di Dio si acuisce al massimo. Lo annunciano queste scene trinitarie del Vangelo. Scende lo Spirito in modo misterioso ma reale, "come una colomba"; non dice sotto forma di colomba, ma come farebbe una colomba. La colomba è uno dei simboli biblici che rimandano allo Spirito Santo:
La colomba di Noè è portatrice di pace.
Il nome "Giona" significa colomba. Giona è il profeta della conversione, del rinnovamento.
La "sposa" del Cantico viene chiamata "mia colomba". Lo Spirito Santo è lo "sponsale" all'interno della Trinità.
Il popolo d'Israele, destinato a diventare "consorte" di Dio, sposa, è chiamato "colomba", ed è quello che dovrà essere la Chiesa, tanto che... lo Spirito e la Sposa diranno
"Vieni!" (Ap 22,17).
Anche il profeta Osea paragona il ritorno dall'esilio al ritorno di colombe al loro nido.
Si sente infine la voce del Padre che chiama il Figlio
"amatissimo" (a' gap¯etós). E noi saremo, in lui, amatissimi! Questo è il senso di quel "carissimi" che Giovanni usa nelle sue lettere: a' gap¯etói!
Don Domenico MACHETTA
 Fonte:  www.donbosco-torino.it

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